Clutch ha pubblicato i risultati di una ricerca fatta su un panel di 506 persone, con l’intento di capire per quali motivi gli utenti cliccano su un annuncio o meno. I risultati dell’indagine mettono l’accento sull’importanza di porre al centro del processo della SEM gli utenti e i loro bisogni e sull’ottimizzazione continua degli annunci che devono necessariamente fornire la risposta più appropriata alla domanda di chi sta dall’altra parte.
Ads vs risultati organici? Molti fanno ancora confusione
Solo il 77% degli intervistati ha dichiarato di riconoscere un annuncio paid su Google. Il restante 23% ignora la differenza tra un risultato organico e uno a pagamento.
Gli annunci PPC sono ritenuti importanti dagli utenti
Ben il 75% ha dichiarato di riuscire a trovare facilmente le informazioni cercate proprio grazie agli annunci PPC, piuttosto che su un qualsiasi sito o Google. Il 33% ha dichiarato di cliccare sugli annunci perché rispondono a una domanda precisa.
Google è la Regina delle Search Engine, o se si preferisce il Re dei Motori di Ricerca
E i dati parlano chiaro: il 63% degli intervistati ha affermato di cliccare sugli annunci di Google vs il 15% su Amazon e il 9% su Youtube.
La notorietà del brand, anche quella conta
Ben 1/4 degli intervistati (26%) ha affermato di cliccare su un annuncio nel quale riconosceva il brand. Questo vale soprattutto su YouTube e Amazon, dove le percentuali dei click associati alla notorietà di brand aumenta.
Riassumendo, come possiamo trasformare questi insight in concretezza?
- Creare annunci di valore, per il utenti in target.
- Produrre contenuti SEM di valore, aumenta il ROI associato alle campagne. I dati dimostrano che gli utenti sono più disposti a cliccare su un annuncio piuttosto che cercare un’informazione su un sito, per cui occorre continuare a investire in SEM ma farlo bene.
- Le intenzioni contano, quelle degli utenti. . Di seguito altre ragioni da tenere in mente.
4. Google Ads: utilizzare tutte le soluzioni possibili offerte per ottimizzare il conversion funnel. Non solo Google è il primo motore di ricerca al mondo (salvo alcune eccezioni) ma è anche la più diffusa piattaforma di advertising. Ed è, soprattutto, la destinazione dell’utente che online compie azioni e micro-azioni differenti.
5. Scrivere annunci vincenti, in tutte le loro parti. Gli annunci devono essere chiari, diretti e devono contenere i meta tag delle pagine che promuovono. Il 19% degli utenti che clicca su un annuncio lo fa perché titolo e descrizione sono convincenti.
6. I testi in search contano più di immagini e video. Il 49% degli intervistati ha affermato di cliccare su un annuncio di testo vs il 31% shopping ads e il 16% video ads.
Ma quali sono le differenze principali tra Google e Amazon? Teniamo presente un fatto importante: gli utenti hanno intenzioni diverse quando utilizzano una search engine piuttosto che un altra. Nel caso di Google, il 55% ha affermato di cliccare sugli annunci di testo. Su Amazon, invece, il 50% clicca su sponsored products e listing ads. La search è intenzionale. Spesso su Google si cerca una risposta immediata, su Amazon un prodotto su Youtube video tutorial. Le Branded search ads funzionano bene su Amazon e Youtube. Su questi 2 canali il 33% delle persone che clicca lo fa perché conosce già il brand.
E infine, occorre investire su piattaforme diverse? Assolutamente Sì. Le piattaforme offrono soluzioni diverse e rispondono a intenzioni diverse. E devono integrarsi tra loro. La domanda da porsi è “qual è la piattaforma che risponde meglio ai miei obiettivi?”
La ricerca completa qui: https://clutch.co/seo-firms/resources/search-engine-marketing-why-people-click-paid-search-ads