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Perché è così difficile cambiare abitudini?

Ce lo spiega Core-Energy Coaching

Quante volte ti sarà capitato di dire: da oggi inizio la dieta! ma al buon proposito non ha mai fatto seguito un’azione concreta? E magari avrai anche aggiunto: e oltre alla dieta, mi iscriverò in palestra! Poi nulla.

Non ti preoccupare, se stai per iniziare a ripeterti per l’ennesima volta: sono un fallimentoti fermo subito. Non sei il solo. Anche io faccio parte del club di quelli che i buoni propositi, a ogni inizio anno (o fine di quello precedente) li scrivono su un nuovo diario, sui social, come promemoria sullo smartphone. E lì restano.

Qual è il problema? Perché è così difficile cambiare abitudini? Questa domanda mi ha attanagliato per diverso tempo, e tutt’ora, quando cerco di introdurre una sana e nuova abitudine confesso di far fatica. Per fortuna, a un certo punto della mia vita, l’incontro con il coaching ha ampliato le mie prospettive, facendomi capire una serie di cose.

Sì, ho trovato la risposta alla dolente domanda. E oggi voglio condividerla con voi.

Procediamo con ordine e permettetemi subito di fare una precisazione importante: ciascuno di noi è diverso dall’altro, per cui è veramente importante che prendiate i seguenti punti con le pinze. Non tutte le argomentazioni che sto per elencarvi andranno bene per tutti voi. Forse alcune, forse nessuna. Quello che vi invito a fare è leggere questo articolo con sana curiosità, aprire il vostro cuore e la vostra mente e chiedervi: bene, cosa ne penso di quel che ho letto? Cosa può valere per me e da dove posso partire per avviare un cambiamento?

Seconda cosa, non meno importante della prima. Ho esordito riferendomi alle “abitudini” che vorremmo eliminare o cambiare. In realtà qui si parla di “cambiamento” in generale, ed è esteso a tutte le aree possibili dell’esistenza, che vanno dal cambiare un’abitudine come può essere quella legata a introdurre una sana alimentazione, al cambiare lavoro o magari decidere di mollare il posto fisso e mettersi in proprio.

Non esistono cambiamenti più o meno grandi o, meglio, esistono ma sono soggettivi. Quindi, prima di elencarvi le risposte alla domanda “Perché è così difficile cambiare abitudini?” vi faccio subito un grande, grosso in bocca al lupo. L’augurio che voglio farvi è che possiate riuscire a cambiare in meglio ciò che già di bello c’è nella vostra vita, e di essere come uno scultore, che col tempo, l’esperienza e la pazienza, forgia l’argilla grezza in opera d’arte.

Ecco perché (forse) fai fatica a cambiare abitudini (o a fare un cambiamento in generale)

  1. Ogni cambiamento deve essere accompagnato da uno shift energetico

E di questo ne avevo parlato in uno degli ultimi post qui su Linkedin. Lo shift energetico necessario perché si compia un cambiamento effettivo e sostenibile richiede energia, energia anabolica. Come molti di voi sanno (chi mi legge da un po’) l’energia anabolica è costruttiva, positiva, mentre quella catabolica è distruttiva, associata allo stress. Lo stress non è il terreno adatto al cambiamento. L’energia catabolica genera pensieri catabolici che a loro volta generano emozioni cataboliche. Per intenderci, tutte le volte che entra in scena il nostro giudice interiore a dirci: “SEI UN FALLIMENTO, NON STAI FACENDO ABBASTANZA” viene generata una reazione distruttiva, il livello energetico è basso e con una probabilità che si avvicina al 100% non cambieremo proprio nulla.

Perché si avvii il cambiamento è necessario fare uno shift energetico e avere emozioni positive. Sono le emozioni anaboliche che ci dirigono verso la scelta consapevole, e di conseguenza l’azione.

Lo so, molti di voi nel leggere di energia, anabolismo e catabolismo, mi prenderanno per pazza o svitata. Vi dico solo che sto parlando di scienza, e che l’energia è ovunque, inclusi i processi anabolici e catabolici appena descritti (sì, avvengono a livello cellulare e sono la base del metabolismo).

Tornando allo shift energetico, la domanda che sorge spontanea è: come riuscire a farlo? La risposta è complessa e merita un approfondimento a sé, per il momento vi dico è possibile, e che occorre partire dal pensiero, dalle proprie credenze e dai comportamenti. Riconoscere cosa scatena le reazioni cataboliche e introdurre nella propria vita tutti quegli elementi anabolici, che ci arricchiscono e ci fanno crescere.

La farò più semplice: seguite ciò che vi piace fare, circondatevi di persone che vi tirano su e non di quelle che vi tirano giù e smettete di dar voce al vostro sabotatore interiore. (Su questo tema ritornerò perché è importante).

  1. Devi abbassare l’asticella

Hai capito bene. Molto spesso si rincorre un ideale che non è per nulla realistico, e questo è uno dei motivi per i quali non si riesce ad avviare quel cambiamento desiderato. Della serie: Voglio tutto e subito. E magari senza il minimo sforzo. Fare un cambiamento richiede tante risorse: focus mentale, controllo di sé, autoconsapevolezza, motivazione… tutti elementi che possono funzionare solo se ci si pone obiettivi raggiungibili. E lì entra in gioco la consapevolezza di sé: tu e soltanto tu sai cos’è raggiungibile o irrealistico per te! E se non lo sai c’è solo un modo per provare a capire: tentare, sbagliare, ritentare, e da lì iniziare a prendere le misure.

Cambiare abitudini non è un gara con nessuno, tantomeno con se stessi! C’è qualcuno che ci dice quanto in alto porre l’asticella? La risposta è no.

  1. Ti serve un piano

Avviare un cambiamento che sia sostenibile richiede pianificazione e tanta razionalità, metodo. Occorre segmentare e darsi delle priorità. Si parte dall’obiettivo grande e si vanno a individuare tanti, piccoli step. Quelle saranno le singole azioni che ci porteranno ad avvicinarci sempre di più verso il goal principale. Questi step sono concatenati. Ciò vuol dire che nel ripetere dei rituali, quelli che normalmente chiamiamo abitudini, la nostra mente segue dei pattern ben precisi. Come se avessimo delle mappe che ci permettono di arrivare a ciò che vogliamo ad occhi chiusi, senza dover seguire la strada perché ormai la conosciamo a memoria. Quando si cambia abitudine occorre “rimappare” e intervenire in quei punti più critici (molto spesso i blocchi emotivi o i meccanismi di compensazione) che ci rendono immuni al cambiamento.

  1. Ti occorre una mano

Pensi di poter elaborare un piano e seguirlo da solo? Complimenti! Rientri nel 1% delle persone dotate di grande motivazione, consapevolezza di sé e agilità mentale tale per cui non hanno bisogno di qualcuno che li aiuti. Se non rientri in questa categoria di persone, benvenuto: fai parte del club, e se ti può consolare, in questo 99% della fetta di torta (praticamente la torta) ci sono anche io!

Ho chiesto una mano più e più volte, e tutt’ora ad accompagnarmi è un coach. Grazie al coaching ho ricevuto un metodo, e tutta una serie di strumenti che mi hanno permesso di provare, riprovare, cambiare, e trovare la formula giusta per me. Grazie ai miei coach, e a quello che ho appreso nel periodo compreso tra luglio 2019 e maggio 2020, posso dire di aver stravolto la mia vita, perché finalmente ho avviato una serie di cambiamenti potenti che cercavo da tempo e che stentavano a partire. Nel frattempo, sono cambiata anche io, in meglio, e oggi riconosco di avere una voglia fortissima di continuare a migliorare e di conoscermi ancora. Tutti i piccoli e grandi cambiamenti che desideriamo introdurre sono dei mezzi che ci permettono di conoscere noi stessi.

  1. Non celebri mai il fallimento

Sarà un questione culturale (credo) ma non ho mai ben capito perché negli Stati Uniti il fallimento viene celebrato, mentre in Italia viene denigrato, nascosto sotto al tappeto. Io personalmente non ho mai amato fallire. Per anni ho inseguito un’idea di successo che non mi apparteneva. Ed ero pure brava a ottenere quello per cui combattevo, solo che non era quello che realmente volevo. Ecco, a me il fallimento è servito per capire che dovevo riconnettermi con me stessa. Inseguire quell’idea di successo è stato un fallimento, ma è stata anche la strada perché si avviasse quel processo di consapevolezza da cui ero lontana. Tutto questo lo si comprende con il tempo, ecco perché è necessario aver pazienza e apprezzare gli sbagli fatti. Tutto quello che ci accade nella vita è necessario al percorso che stiamo facendo. Celebrare i fallimenti potrà suonarvi male, ma di certo vi darà l’energia necessaria per andare avanti e provare qualcos’altro. Chi non osa provare e ritentare non dovrebbe neanche iniziare.

  1. Cambia obiettivo

Infine, se proprio le hai provate tutte, se non ci sei riuscito, se fai veramente fatica e cambiare diventa quasi una lotta contro te stesso… La domanda che ti faccio è: Sei proprio sicuro di volere ciò che pensi di desiderare?

Se non c’è connessione profonda con ciò che desideri cambiare allora è il caso che tu te ne accorga così da cambiare obiettivo! 🙂

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