Comprai questo libro 3 anni fa, su suggerimento di amici. Di Seth Godin avevo letto Tribù, d’un fiato, e di certo La Mucca viola non avrebbe deluso le aspettative. Lavorando nel marketing è facile che qualcuno consigli di leggere questo autore, di cui vi segnalo il seguitissimo blog https://seths.blog/.
Per cui oggi ho deciso di fare la stessa cosa. Voglio essere io, stavolta, a consigliarvi questo libro e ora vi spiego il perché, inventandomi un’intervista al contrario. Partirò dalle domande, che suppongo possiate farmi per capirci qualcosa e prima di poter dire: sì, devo leggerlo anche io!
Qual è il concetto memorabile, quella cosa che ti è rimasta impressa dopo aver letto il libro e che continui a ricordare a distanza di anni?
La mucca viola. Potrebbe anche essere la pecora nera, colei che si distingue dalla massa e in quanto tale si lascia ricordare. Questo è il concetto memorabile del libro e in sé contiene tutto. Il libro parla proprio di memorabilità. L’autore spiega come farsi ricordare, come lasciare un segno che duri nel tempo, una soluzione che non passi inosservata agli occhi del cliente/consumatore onnivoro. E per farlo utilizza una metafora azzeccatissima. Racconta la storia di lui bambino che in viaggio con la famiglia, in Francia, era rimasto incantato nel vedere centinaia di mucche che pascolavano. Dopo un po’ di tempo, aveva iniziato ad ignorarle. “Una mucca viola. Quella sì che susciterebbe interesse.”
Come si lega questo concetto della mucca viola al marketing?
L’autore parla di marketing della straordinarietà. La mucca viola è lo straordinario, ciò che emerge dal consueto, ciò che si fa notare e fa parlare di sè. Il marketing dello straordinario è il marketing di quelle aziende che creano prodotti o servizi che si fanno notare, ricordare. E in un’era come la nostra, dove il consumatore ha già tutto quello di cui ha bisogno e ha molto poco da desiderare non sussiste più il marketing di massa, i prodotti sono ormai invisibili e le alternative sono l’unica via praticabile.
Come fa un’azienda che ha sempre creato prodotti di massa a introdurre un elemento straordinario, capace di creare valore e differenziazione?
A questa domanda rispondo con una case history riportata nel libro, dal titolo “il miglior panettiere del mondo“. Lionel P. ereditò il panificio di famiglia, dal padre, e fu colto dalla frenesia dello straordinario. Fece una vasta ricerca intervistando 8000 panettieri per conoscerne le tecniche, sperimentò in Francia l’impiego del lievito biologico, si rifiutò di fare baguette perché le riteneva insipide e poco francesi, mise insieme la più vasta raccolta sui metodi di panificazione e li studiò. Il suo pane era fatto di sola acqua, farina, lievito naturale e sale marino e viene cotto in un forno a legna. Ha poi assunto giovani volenterosi e desiderosi di fare un periodo di apprendistato con lui, per imparare. Inizialmente il pubblico ha rifiutato i suoi prodotti giudicandoli troppo audaci e originali ma con il tempo la qualità straordinaria di quelle pagnotte e il desiderio di farcela hanno avuto la meglio. Oggi quasi tutti i ristoranti di Parigi d’alta classe servono il pane di Lionel e persone da ogni parte del mondo fanno la fila davanti alla bottega in Rue de Cherche-Midi. Nel 2002 Lionel ha venduto pane per oltre 10 milioni di dollari. Il lato triste di questa storia è che Lionel muore lo stesso anno, il 31 ottobre, lasciando l’eredità della sua azienda alle figlie. Oggi le boutique Poilane si trovano in Francia e all’estero ed effettuano consegne a domicilio. https://www.poilane.com/
Questa storia, semplice, di un uomo genuino come il pane che ha saputo trovare proprio nella materia prima la differenziazione, facendone un segno distintivo unico, è la realizzazione del marketing dello straordinario. Non bisogna inventarsi nuove cose per fare innovazione. Spesso basterebbe guardare a ciò che si fa e farlo in modo diverso. Un altro elemento fondamentale di cui parla l’autore è il target. Il marketing di massa non esiste più, bisogna lavorare sulle nicchie.
Differenziate la clientela. Individuate un gruppo di clienti, quello più redditizio. Individuate il gruppo più portato a starnutire. Trovate il modo di sviluppare/comunicare con/premiare l’uno o l’altro gruppo. Ignorate il resto. I vostri prodotti non devono essere rivolti alle masse. I vostri prodotti devono essere diretti ai clienti che scegliereste se poteste scegliere quali clienti servire. (pag. 59)
In che senso un gruppo più portato a starnutire?
Seth Godin conia un termine, ideavirus. Un marchio o un nuovo prodotti non rappresenta altro che un idea e le idee che si diffondono hanno maggiori probabilità di avere successo rispetto a quelle che non si diffondono. I principali agenti di diffusione degli idea virus sono coloro che starnutiscono. Gli esperti, gli amici che parlano di un nuovo prodotto, chi “sostiene” il virus. Per far sì che un’idea si diffonda, sicuramente non occorre creare prodotti di massa ma trovare una nicchia e all’interno di questa un gruppo ancora più ristretto e creare un’ideavirus capace di contagiare una piccola fetta di mercato.
E, infine, consigli in pillole per chi voglia ribaltare i processi aziendali e abbracciare la via dello straordinario?
- Elencate 10 modi per trasformare il vostro prodotto e renderlo attraente per una piccola parte del vostro pubblico
- Parlare direttamente ai clienti più fedeli, questo sarà il modo per sviluppare e vendere cose eccezionali
- Identificate il concorrente che rappresenta l’avanguardia e fate un passo in più di lui. Distinguetevi da lui oppure provate a fare il contrario di quello che fa lui.
(ce ne sono altri di consigli nel libro ma non posso spoilerarvi tutto. Voglio solo darvi un assaggio della torta) 😉
L’ultimo consiglio con il quale vi lascio è: chiedetevi perché no?
Spesso è la paura e la pigrizia che ci impediscono di fare una scelta, di cambiare rotta. E quello è l’errore più grande che si possa fare, non solo nel marketing ma nella vita.
Buona lettura! Vi assicuro che questo libro farà parte della vostra vita, cambierà il modo in cui vedete le cose. Tutte le volte che lo darete in prestito conterete i giorni che mancano alla restituzione, perché è troppo prezioso. Tra tutti i libri in vendita, questo è di certo una mucca viola.