Cambiare lavoro o reinventarsi? Il coaching come bussola per l'evoluzione personale

Quando si tratta di ripensare al proprio percorso di carriera molti si chiedono se cambiare lavoro sia la soluzione definitiva ai problemi. Si cerca la soluzione e quando non ce la si fa si cerca il coach, il career coach in grado di trovare soluzioni ai problemi. Facciamo un po' di chiarezza, non funziona così.

Quando si tratta di ripensare al proprio percorso di carriera molti si chiedono se cambiare lavoro sia la soluzione definitiva ai problemi. Si cerca la soluzione e quando non ce la si fa si cerca il coach, il career coach in grado di trovare soluzioni ai problemi. Facciamo un po' di chiarezza, non funziona così.

Anzitutto partiamo dalla domanda da porsi. E come dico spesso, porsi le giuste domande aiuta a trovare risposte più giuste. E la domanda potrebbe essere“Qual è il cambiamento giusto per me?". Non tutte le persone che intraprendono un percorso di career coaching ha bisogno di fare un cambiamento di carriera. Gli studi lo confermano: il 50% dei professionisti non ha bisogno di un cambio drastico, ma di una ridefinizione del proprio ruolo o di una crescita interna (Harvard Business Review - Ibarra, 2024). Inoltre, il Global Coaching Study (ICF, 2023) ha dimostrato che il coaching professionale può aumentare la chiarezza sulle proprie decisioni di carriera del 62% e migliorare la fiducia in sé stessi del 70%.

Quindi, il coaching è uno strumento fondamentale per guadagnare chiarezza. Cambiare lavoro, reinventarsi o meno, acquisire nuove competenze sono temi che vengono affrontarti in un percorso, percorso che deve garantire una crescita umana e sostenibile.

1. Devi capire se ti serve un cambiamento radicale o un riassestamento

Molte persone si sentono insoddisfatte professionalmente, ma questo non significa necessariamente che debbano cambiare settore o lavoro. Lavorare con un coach può aiutare a distinguere tra un bisogno di cambiamento interno, come nuove sfide e miglioramento delle soft skill, e un cambiamento esterno come un cambio di azienda o settore. Ma non sempre cambiare lavoro, soprattutto senza avere un piano chiaro, significa trovare la soddisfazione desiderata. Quindi, prima di dire: "devo cambiare lavoro, devo cambiare azienda" cerca di capire qual è il driver al cambiamento, la spinta che ti porta ad andare in una direzione specifica.

Nel caso di chi desidera reinventarsi e fare tutt'altro la scelta smuove valori importanti, come il bisogno di libertà e di autorealizzazione che spesso coincide con la necessità di mettersi in proprio. In altri, il bisogno di miglioramento delle condizioni economiche si traduce nella necessità di cambiare azienda e fare una migliore negoziazione salariale. Ma non sempre è così. Capisci quali sono i tuoi bisogni primari, cosa ti muove. Poi valuta tutte le opzioni possibili insieme al coach.

2. Il ruolo del coaching nel chiarire priorità e valori

Uno degli aspetti chiave nel prendere decisioni di carriera è l’allineamento con i propri valori. Uno studio di Deci & Ryan (2000) sulla Self-Determination Theory ha evidenziato che la soddisfazione professionale è strettamente legata all’autonomia, alla competenza e alle relazioni interpersonali. Una cosa è certa: all'inizio dei percorsi di coaching, sebbene lavori con persone diverse, tutti partono da una posizione simile: l'esistenza di un conflitto valoriale. Uno degli esercizi che più utilizzo è l'assessment di valori che aiuta loro a capire quali sono i valori davvero importanti e quanto, nel concreto, stanno vivendo quei valori. Il compito del coaching è aiutare a identificare in modo chiaro questi elementi e ad allineare le scelte di vita con i propri valori più profondi, riducendo il rischio di fare scelte impulsive.

3. Sviluppa un piano d'azione tangibile e sostenibile

Una volta definite le direzioni possibili, il coach ti aiuta a creare un piano strutturato che preveda:

  1. L'identificazione delle competenze da acquisire o rafforzare. Si parte dall'identificazione delle competenze per capire come queste possano essere spendibili sul mercato e si fa un piano per acquisirne di noi. La crescita continua non dovrebbe mai mancare in un piano di carriera, ed è un investimento sul futuro. Secondo un report di Linkedin Learning (2023), l'80% delle persone che investono nello sviluppo delle proprie competenze restano soddisfatte della propria carriera a lungo termine.
  2. Strategie di networking. La teoria del "Strength of Weak Ties" (Granovetter, 1973) dimostra che le connessioni più deboli (conoscenti e contatti estesi) sono spesso più utili per trovare nuove opportunità rispetto ai legami forti.
  3. Uscita strategica dall'attuale impiego. Lasciare un lavoro senza averne un altro può essere una scelta azzardata e difficile. Chi lascia il lavoro senza una strategia spesso di trova a guadagnare di meno e a provare maggiore insoddisfazione nei mesi successivi. Significa pianificare tempo, risorse ed energie necessarie in questa fase, perché se ci si lascia risucchiare dal lavoro, lo stesso lavoro dal quale si vuole uscire, non si arriva da nessuna parte.

4. Supera l la sindrome dell'impostore

Uno dei principali ostacoli nelle transizioni di carriera è il timore di non essere abbastanza qualificati.

🔹 La "Sindrome dell'Impostore", descritta da Clance & Imes (1978), colpisce le persone con alto potenziale, portandole a sottovalutare i propri successi.

Secondo studi recenti (Bravata et al., 2020), questa sindrome colpisce in particolare:

Professionisti di alto livello che temono di non essere abbastanza competenti per ruoli più prestigiosi

Donne in ambienti competitivi, dove il gender bias contribuisce alla percezione di inadeguatezza

Persone in transizione di carriera, che si trovano a dover dimostrare il proprio valore in un nuovo contesto

🔹 Come si manifesta? 💬 "Non sono abbastanza qualificato per questo nuovo lavoro." 💬 "Se cambio settore, gli altri scopriranno che non so nulla." 💬 "Ho solo avuto fortuna finora."

Il coach ti aiuta a riscrivere la tua narrazione interna grazie a tecniche specifiche come quella del refraiming, a lavorare sulle emozioni legate al cambiamento e a sperimentare il cambiamento lavorando su piccoli passi.

6. Costruire una mentalità di crescita per il futuro

Lo studio di Carol Dweck (2006) sul "Growth Mindset" dimostra che chi sviluppa una mentalità orientata alla crescita ha maggiori probabilità di adattarsi con successo ai cambiamenti e di percepirli come opportunità, anziché come minacce. Intraprendere un percorso di career coaching significa proprio questo: darsi la possibilità di lavorare sui propri fattori interni, gli unici che possiamo controllare; adottare un atteggiamento di apprendimento continuo, sviluppare resilienza per affrontare l'intercertezza e creare una visione a lungo termine della propria carriera.

Il coaching ti aiuta a fare scelte consapevoli, dettate non dall'urgenza ma dalla necessità di riscrivere la propria narrazione di sé, una narrazione positiva e più in linea con quello di cui si ha bisogno.

Non sempre serve una rivoluzione: a volte, basta accogliere una nuova prospettiva per ritrovare motivazione e soddisfazione nella propria carriera.

👉Grazie per essere arrivat@ fin qui!

Se stai cercando lavoro in questo momento e ti serve una guida che ti accompagni nel cammino posso darti una mano. Sono un coach ICF dal 2020 e ho aiutato centinaia di persone a far chiarezza, a ritrovare la propria bussola e a costruire una carriera appagante.

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