24 dicembre. Quest’anno è quasi agli sgoccioli, e domani è il giorno di Natale. Questo è un periodo dell’anno particolare. Si stacca dal lavoro, si sta in famiglia, ci si coccola… Io personalmente ho sempre fatto fatica, emotivamente. In questo periodo c’è troppo rumore, tanto. Le persone sono molto impegnate, più del solito. A comprare regali, preparare cene, prepararsi per le feste. E lo fanno tutti in questo specifico momento. Mi sono sempre un po’ sentita outsider, e quest’anno mi ero proposta di reagire diversamente. Di armarmi di coraggio, sorrisi e pensieri positivi e abbracciare il periodo delle feste per stare al meglio con me stessa e con i miei affetti. Solo che arrivo al 24 dicembre con un grande carico di stanchezza. Mi sento spossata. Mentalmente, spiritualmente, emotivamente. Oggi è come se mi avesse investito un treno. Il treno è passato e sto mettendo insieme i pezzi, in questo momento. Avrei voluto scrivervi un post positivo, per farvi gli auguri e lasciarvi qualche parola bella e di conforto per questo Natale. Perché è quello che si fa no? Farsi gli auguri. Poi, però, mi rendo conto che quando scrivo, tra le tante cose che posso e non posso fare ce n’è una, la più importante che va fatta: essere me stessa. Ultimamente è quello che faccio, ma negli anni è stata dura per me. Volevo sempre piacere agli altri. Ho fatto molta fatica a dire di no, e la faccio tutt’ora. Prima di dire qualcosa ci pensavo 10 volte, per poi magari non dirla. Mi sono sempre frenata, colpa di questa paura nei confronti del giudizio altrui, del “non va bene mostrarsi vulnerabili”. Ma poi ho capito che la vita è fatta di momenti, alti e bassi, belli o brutti che siano. E in questi momenti, è molto importante lasciar andare e lasciarsi andare.
Lasciar andare per me significa togliersi di dosso il peso e il senso di colpa che possono derivare dai miei film mentali, quelli che mi faccio quando penso a come possono reagire gli altri di fronte a un NO, o quando mi rendo conto di poter deludere le aspettative che gli altri hanno su di me.
Lasciarsi andare per me vuol dire essere viva in tutti questi momenti della vita. Sorridere e gioire come soffrire e piangere sono normali, necessari, umani. Io voglio essere umana, anzi, io sono umana. E in quanto umana, oggi sento una stanchezza enorme. In certi momenti ho avuto anche una sorta di senso di colpa per il fatto di sentirmi così oggi, il giorno di Natale. Però va così e non c’è nessuna colpa, non c’è nulla di male. Poi, intanto che rimetto insieme i pezzi di me, i pensieri fanno un salto indietro e vanno a tutte le cose che ho fatto, che sono successe, che ho imparato e vissuto. Sono tante. Tante cose, piccole e grandi, sono successe quest’anno. Trovo che il mio sentirmi spossata derivi proprio dal fatto che questo è stato un anno molto intenso.
Quest’anno ho imparato una cosa molto importante, e devo ringraziare iPEC e il coaching. Quello che ho imparato è che non ci sono emozioni giuste ed emozioni sbagliate, così come sentimenti, energie, pensieri. Viviamo attanagliati da questi dualismi entro i quali si muovono le nostre vite, e per evitare di sbagliare piuttosto ci infliggiamo le peggiori sofferenze e i peggiori castighi. Quanto sarebbe più semplice vivere i momenti per quello che sono e per quello che noi siamo, invece di interrogarci su come dovrebbero o avrebbero dovuto essere? O su come noi avremmo dovuto pensare, sentire o agire? Saremmo sicuramente più liberi, più leggeri.
Ora, un augurio per questo Natale voglio farvelo. E voglio farlo soprattutto a chi come me sta attraversando un momento di particolare stanchezza. Non siate troppo rigidi con voi stessi, e perdonatevi. Vorrei augurarvi di lasciar andare tutto quello che non potete controllare e di lasciarvi andare un po’ di più. Di assaporare la vita per quella che è, con i giorni sì e i giorni no, di non odiarvi perché oggi non vi sentite in particolare forma. Questo è del tutto normale. Questo momento passerà, abbiate fiducia, sopratutto in voi stessi. Perché la fiducia è più importante della prova, e non esistono errori ma solo infinite opportunità per conoscere noi stessi e vivere una sola delle vite che ci è concesso vivere, la nostra.
Sinceramente vostra,
Enza